Tra le vittime, 67 finora quelle accertate, del naufragio dei migranti davanti alla costa crotonese c’è anche Shahida Raza, giovane calciatrice e anche capitano della nazionale femminile di hockey su prato del Pakistan, che viaggiava sul barcone insieme ad almeno altri 150 profughi. Ha giocato a hockey per il Pakistan a livello internazionale e ha giocato a calcio a livello nazionale.
Fuggiva dalle persecuzioni per il suo attivismo
Shahida Raza, detta Chintoo, 27 anni, di etnia hazara, era anche una calciatrice e rappresentava da otto stagioni il Balochistan United nel calcio femminile, squadra della città di Quetta famosa per il tentativo di tenere assieme giocatrici di varie etnie in nome dell’integrazione. La comunità Hazara, è stata oggetto di attacchi mortali nel corso degli anni, è angosciata e in lutto per la morte di Shahida Raza. I leader della comunità hanno chiesto al governo di impedire che tali tragedie si ripetano in futuro.
Madre single, giocava a calcio per mantenere la famiglia
Era madre single di una bambina, ma a quanto pare la figlia non era con lei sull’imbarcazione. Aveva appena divorziato. E giocava a calcio proprio per contribuire alla famiglia, per mandare i soldi che incassava a ogni vittoria
Ha pagato 4000 dollari per il viaggio
La morte della giocatrice è stata confermata dalla Pakistan Hockey Federation. Shahida aveva deciso di affrontare i rischi della traversata dalla Turchia pur di scappare via dalle persecuzioni del suo paese e ha affrontato il viaggio stipata nella stiva in condizioni disumane. Avrebbe pagato 4000 dollari per salire su quella barca e costruirsi una nuova vita lontano dal Pakistan.
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