Con la vittoria alle primarie Elly Schlein è la prima donna, e anche la più giovane, a guidare il Partito democratico: “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara” sono state le le prime parole pronunciate da neosegretaria. Superato il milione di persone ai gazebo.
“Riuscirà laddove io non ce l’ho fatta ha detto il segretario uscente, Enrico Letta, che oggi farà il passaggio di consegne. Congratulazioni sono arrivate dal suo sfidante Stefano Bonaccini: “Un applauso, ora grande responsabilità”. E anche dalla premier Giorgia Meloni, dal leader della Lega Matteo Salvini e da quello del M5S Giuseppe Conte.
“Ora uniti per tornare a vincere”, ha sottolineato Schlein che nel suo discorso ha promesso che il Pd sarà un “problema per il governo Meloni”.
La vittoria di Elly Schlein
Dai 101 di Prodi ad anti-Meloni, la nuova leader dem
L’underdog di sinistra: “Sarà il partito dei diritti e un problema per Meloni”
Bonaccini fa i conti con il ribaltone ai gazebo: “Resto a disposizione”
Gli auguri della premier Meloni a Schlein: “Una giovane donna
“Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Così in una nota il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Schlein: “Restare uniti e lavorare insieme. Porte non aperte: spalancate”
“Ora lavoreremo insieme, lavoreremo per l’unità, non possiamo permetterci altro”. Lo ha detto Elly Schlein al suo comitato elettorale citando gli altri candidati alla segreteria, a cominciare da Stefano Bonaccini. “Il mio impegno sarà quello di essere la segretaria di tutte e di tutti, indistintamente. Questa è la responsabilità che abbiamo.
Solo così lavoreremo insieme per tornare a vincere presto insieme. Questo chiedo anche a loro di fare. Mi spetta una grande responsabiltà, quella di tenere insieme la nostra comunità”. “Le porte sono aperte, sono Spalancate. Dobbiamo ricucire le fratture che si sono prodotte in questi anni. Siamo qui per questo”.
Pd, Emiliano: “Il partito è felice di essere in campo con Schlein”
“Elly Schlein ha vinto delle straordinarie primarie che ricostruiscono e rilanciano il Partito democratico come forza guida dell’Italia. Elly e Stefano hanno condotto una campagna congressuale costruttiva, leale, individuando tanti temi che ci uniscono: emergenza climatica, politiche sociali, accoglienza, limite alla precarietà. Il Pd è unito e felice di essere in campo con Elly Schlein alla sua guida. Da mo vale”. Lo scrive su facebook il governatore pugliese Michele Emiliano commentando l’esito delle primarie del Pd.
Schlein, il lampo nel buio
È un lampo nel buio. Stavolta si accende a sinistra. Squarcia il cielo italiano in modo ancor più fragoroso, perché meno prevedibile e annunciato, rispetto a quanto avvenuto a ottobre, quando la prima donna è stata chiamata a guidare il governo. Elly Schlein diventa “la segretaria” del più importante partito di centrosinistra e d’opposizione 127 giorni dopo l’ingresso a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni. E forse tutto si tiene. Troppo facile e perfino banale tuttavia ridurre quanto accaduto in queste ore a un riflesso emulativo dell’altro emisfero politico.
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Elly Schlein trionfa anche in Sicilia: vince in sei province
Nell’Isola dove hanno votato oltre 55mila persone, l’avversaria del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha superato il 57 per cento delle preferenze, lasciando il suo rivale al 42,7%. Schlein vince nelle federazioni provinciali di Siracusa, Palermo, Enna, Catania, Caltanissetta, Trapani. Mentre Bonaccini prevale ad Agrigento, Ragusa, Messina.
Elly Schlein, una donna che vince nel nome di tante altre donne
Nel discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del 20 giugno 1979, Nilde Iotti (la cui prima occorrenza, ancora oggi, quando se ne digita il nome su Google è “Nilde Iotti marito”) diceva: “Io stessa – non vi nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita”. Il 20 giugno 1979 Elly Schlein – all’anagrafe Elena Ethel Schlein – non è ancora nata, lo farà il 4 maggio 1985, e daieri è il primo segretario donna del Partito Democratico. Correggo. È la prima segretaria di un partito di sinistra in Italia. Siamo nel 2023.
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L’anno zero dei dem: guerra, lavoro, unità le prime sfide della leader
Si abusa spesso in politica dell’espressione “anno zero”, stavolta però per il Pd è davvero quella più azzeccata. La vittoria di Elly Schlein, sorprendente ma non imprevedibile, apre una stagione nuova e ricca di potenzialità come di grandi incognite e ostacoli. Per Schlein, che si è iscritta al Pd alla vigilia del congresso, la prima missione è interna.
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