Lino Banfi si commuove ricordando la moglie: “Lucia sarà sempre il mio angelo custode”

“Ironia fa rima con Lucia, Zagaria” dice Lino Banfi. “Oggi siamo qui per ricordare una piccola grande donna” dice Mara Venier introducendo l’attore accompagnato dalla figlia Rosanna, ospiti a Domenica in. Per la prima volta Banfi parla della moglie, Lucia Lagrasta, “la sua roccia”, dopo la scomparsa, il 22 febbraio. Era malata di Alzheimer, sono stati insieme tutta la vita: dieci anni di fidanzamento, 60 di matrimonio. Banfi ricorda una gita a casa di Albano, ospiti a cena, quando Lucia rimproverò lui e Mara: “Quanto mangiate, quanto bevete”. E Mara era sbottata: “Lucia, dai”. Poi la conduttrice ricorda di quando Lucia, che amava i cani e gatti, e si preoccupava degli animali abbandonati, l’aveva quasi convinta a prendere un cane. “Io ho rischiato la galera da ragazza” racconta Rosanna “per liberare un cane legato a una catena in una villa. Ho scavalcato il cancello, l’abbiamo preso. Poi ha trovato una famiglia”. Si cerca di sorridere, tra i ricordi, ma la commozione è grande.  

Lino Banfi con la moglie Lucia

Lino Banfi con la moglie Lucia 

Banfi chiede: “Se potete liberarla da lì, la vorrei come angelo custode. Lei ultimamente aveva bisogno della mia mano, io la voglio accanto”. “E’ incredibile come una persona che è stata sempre in seconda fila come mamma, oggi sia così protagonista” sottolinea Rosanna. Banfi che racconta l’episodio dell’amico prefetto che gli chiese se lui e sua moglie avessero insieme un’azienda. “Ma quando mai? Si è scopeto l’arcano”, ricorda l’attore “a casa arrivò la prima famiglia della Sri Lanka, popolo buono, mi affezionai. Così facevo venire i fratelli, hanno capito che non avevo nessuna azienda. Molti vivono in Inghilterra, e uno è venuto a ringraziare mia moglie, quando era molto grave, perché lui, grazie a lei, ha lavorato, ha due pompe di benzina”.

Lino Banfi e la moglie Lucia, un grande amore durato oltre 60 anni: “Lei è la mia roccia”



I ricordi in studio, i filmati con Lucia che spiega come si sono conosciuti. “Ci siamo incontrati al nostro paese, sul corso. Io non avevo neanche 14 anni, lui 16. Al primo momento gli ho detto: ‘Che vuoi, vai via’. Mio padre mi disse: ‘Tu non lo sposi’”. Invece si sposano nel 1962, alle 6 di mattina, nella sacrestia della chiesa, col prete che gli dice di sbrigarsi “Su, che dopo c’ho un matrimonio”. “Come se il nostro” sottolinea Lino, non lo fosse. Restano lì, ma lui promette a Lucia: “Se arriviamo alle nozze d’oro faremo una festa da principi”. Scorrono le immagini di quelle nozze celebrate nel 2012, Venier e Gianni Letta testimoni, tutti gli amici a festeggiarli. Rosanna con le lacrime gli occhi, sorride: “La torta era più alta di lei, sta piccoletta”. La moglie in un’intervista sorride: “Ricomincerei tutto da capo, è stato un bell’incontro”.

“Ti ho detto non andiamo a piangere in trasmissione“ dice Rosanna rimproverando il padre. “Che pazza mia madre a lasciare tutto. Nella vita grande rompiscatole”. Gli aneddoti: al racconto delle barzellette spinte, “erano tutte botte alle ginocchia”. E poi il bambino dello Sri Lanka, 8 anni, che considerava un nipote “ed è venuto quattro volte è venuto a mettere i fiori”, sottolinea Lino. “Lucia scherzava con lui: dov’è il bambino dello Sri Lanka?”. E lui rispondeva: “Non sono dello Sri Lanka, sono nato a Roma”: “Io sento la vice di Lucia, la sento dentro casa” confessa Banfi con gli occhi lucidi. “C’era The voice senior, a lei piaceva. Venerdì guardavo la tv stavo dicendo: per la prima volta Antonella ha detto ‘pubblicità’ e non ha detto ‘reclame’. Ma Lucia non c’era più”.

“Il successo lo devi  lei” dice Venier. E Banfi ricorda i debiti, le difficoltà economiche, quando finì nelle mani degli usurai. “Per un prestito di 800 mila lire ho pagato quasi 3 milioni. Lucia portava la busta con la rata. Mi feci raccomandare da questo senatore amico di papà, che mi fece entrare Alla Cassa di risparmio come usciere, e si raccomandò: ‘Mentre stai lì studi la sera, perché non puoi diventare impiegato’. Ma durante la notte Lucia mi fa: perché devo avere vicino un marito triste? Dobbiamo pagare questi debiti, ma fai una cosa che ti piace. Facevamo tanti sacrifici, ma a tavola se avevamo tre polpette ne dava di nascosto una al cane”. Poi è arrivata la malattia. “Noi nascondevamo i giornali dove parlando di Lucia scrivevano la parola ‘Alzheimer’”. “Se un giorno non ci riconosciamo più”, diceva Lucia. “Allora ci presentiamo un’altra volta” replicava Lino. “Vediamo se ti piaccio come persona”. E Lei: “Un po’ sei cambiato”.

“Mamma ci ha evitato il dolore di non riconoscersi, non riconosceva la casa. Ha saltato un passaggio“ dice Rosanna. Lino parla del “Campus biomedico di Roma, dell’hospice – che non sapevo cosa significasse – ci sono bei colori, il personale ti accarezza”. Rosanna dice che con dolcezza: “Mamma era diventata scordarella”. La quotidianità è dura, Banfi sorride: “Ci fissiamo in faccia senza parlare, a casa staranno dicendo: ‘Banfi, non sei mica l’unico’”. Commovente la testimonianza del figlio Walter: “Le mamme non dovrebbero mai morire. Lei era il punto fermo della famiglia. Mi ricordo da piccolo, immensa bontà e altruismo. Anche da malata, quando la imboccavano, ripiegava il suo tovagliolo. La conoscevano tutti, era ‘la signora con i cagnolini’. Mi ha fatto piacere c’era tutto il quartiere”. Banfi prova a stemperare: “Beh, che facciamo? Ballo, canto?”. Canta una canzone bellissima, Tu me acostumbraste. “Un verso dice: perché non mi hai insegnato come si vive senza di te”. L’amicizia con papa Francesco lo consola e lo conforta. Il Pontefice gli ha mandato una lettera letta durante i funerali di Lucia, che la figlia rilegge in studio:  “I nonni sanno essere forti anche nella sofferenza”.  “Caro fratello mio”, ha scritto il Pontefice “nell’apprendere la notizia della scomparsa di Lucia, porgo a te e alla tua famiglia le mie condoglianze, assicurando la preghiera in suffragio della sua anima» ha scritto Papa Francesco. “La fede in Cristo nostra speranza ti sostenga nel vivere questo momento di dolore. I nonni sanno essere forti anche nella sofferenza e tu sei il nonno di una nazione intera”.

 

sabuzz  
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Nwachukwu Augustine (Chris Austine) popularly know as Odogwu Biller~Moni is the CEO and founder of the entertainment website 'LYTETREND'. He started his blogging career at an early youthful age because of the passion and vibes he has for music and anything relating to fun. His vision is to grow the website to become among the top leading entertainment site in Africa in coming years.

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