Idranti per spegnere il sogno europeo: Tbilisi si ribella alla legge filo-Putin

Secondo giorno di proteste in Georgia, ancora una volta disperse in tarda serata dalla polizia in tenuta antisommossa. La marcia per la Giornata internazionale della donna è stata l’occasione per continuare a ribellarsi a due proposte di legge che prendono di mira le Ong scomode e i media liberi che minacciano di strozzare le aspirazioni democratiche del Paese. Su viale Rustaveli, nella capitale Tbilisi, le bandiere che sventolano sono quelle della Georgia, dell’Ucraina, e dell’Unione europea.

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