Mentre Mosca accusa di nuovo l’Occidente di partecipare attivamente al conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricorda “l’aggressione russa in Crimea”, nove anni fa, e promette di riconquistare la penisola: “Quella è la nostra terra”, afferma. E da Washington arriva l’assicurazione che gli Usa non riconosceranno mai la “presunta annessione russa”.
Washington: “Gravi conseguenze se Pechino fornirà armi a Mosca per combattere in Ucraina”
Gli Stati Uniti hanno avvertito la Cina di gravi conseguenze in caso di fornitura di armi a Mosca per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Washington e i suoi alleati della NATO temono che la leadership cinese stia prendendo in considerazione la possibilità di fornire equipaggiamento letale, compresi i droni. “Pechino dovrà prendere le proprie decisioni su come procedere, se fornire assistenza militare, ma se percorrerà questa strada ci sarà un costo reale per la Cina”, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan al programma “State of the Union” della CNN.
Pechino ha rifiutato di condannare l’attacco di Mosca contro l’Ucraina, da ultimo sabato in una riunione del Gruppo dei Venti (G20) in India. Ha pubblicato una proposta di cessate il fuoco venerdì, primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, ma l’offerta è stata accolta con scetticismo tra gli alleati occidentali dell’Ucraina. “Quando sento rapporti – e non so se siano veri – secondo i quali la Cina potrebbe pianificare di fornire droni kamikaze alla Russia presentando allo stesso tempo un piano di pace, allora suggerisco di giudicare la Cina dalle sue azioni e non dalle sue parole”, ha detto domenica il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius all’emittente pubblica tedesca Deutschlandfunk.
Anche il direttore della CIA William Burns si è espresso sulla Cina in un’intervista andata in onda domenica, affermando che l’agenzia di intelligence statunitense ritiene “che la leadership cinese stia prendendo in considerazione la fornitura di equipaggiamento letale”.
Kiev: massiccio attacco russo con droni Shahed nell’Ovest
Un massiccio attacco è stato lanciato dall’esercito russo, con droni iraniani Shahed e razzi, nella notte e fino a questa mattina contro la città dell’Ucraina occidentale Khmelnytskyi: un civile è rimasto ucciso e altri quattro feriti. Lo riportano i media ucraini.
“Un altro massiccio attacco terroristico contro la comunità di Khmelnytskyi. Questa volta il nemico ha usato droni. Finora sappiamo di un morto e 4 feriti”, ha detto il sindaco di Khmelnytskyi, spiegando che numerosi edifici residenziali sono stati colpiti e sono scoppiati incendi. Le unità militari ucraine hanno abbattuto 11 droni.
Kiev: intercettati e abbattuti tre droni
Il comando operativo nord dell’Ucraina ha reso noto che l’esercito ha abbattuto un drone Shahed sopra Chernihiv Oblast. Stando a Kyiv Independent, successivamente, il comando operativo ha comunicato che altri due droni sono stati intercettati, senza specificare in quale regione. L’allarme antiaereo è ancora attivo in molte aree. Ieri la Russia – hanno fatto sapere le autorità ucraine – ha lanciato un attacco utilizzando droni Shahed di fabbricazione iraniana.
Kiev: dall’inizio della guerra oltre 71.500 crimini di guerra russi
Dal giorno dell’invasione, l’ufficio del procuratore generale ucraino ha registrato oltre 71.500 crimini di guerra russi e crimini di aggressione in Ucraina. Lo rende noto Kyiv Independent.
La Statua della Libertà decapitata da La Madre Patria chiama, l’ultimo video della propaganda russa
Medvedev parla di nuovo del rischio di escalation nucleare
L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, oggi numero due del consiglio di sicurezza nazionale, torna ad agitare lo spettro della catastrofe nucleare avvertendo che se l’Occidente continuerà ad armare Kiev il rischio sarà sempre più concreto.
“Certo, si può continuare a pompare armi al regime neofascista di Kiev e bloccare ogni possibilità di rilanciare i negoziati” ha dichiarato in un lungo articolo a Izvestia. “I nostri nemici stanno facendo proprio questo, non volendo capire che i loro obiettivi portano ovviamente a un fiasco totale. Sconfitta per tutti. Apocalisse. La vita precedente dovrà essere dimenticata per secoli, fino a quando le macerie fumanti cesseranno di emettere radiazioni”.
Zelensky ha silurato il comandante delle forze in Donbass
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rimosso dal suo incarico il generale Eduard Moskalev, comandante della Joint Forces Operation, ovvero dell’operazione nel Donbass. Il decreto di licenziamento, n.113/2023, è stato pubblicato sul sito web della presidenza ucraina. Moskalev era stato nominato comandante dell’operazione delle forze congiunte nel marzo dello scorso anno.
Stoltenberg: la Nato dovrà rafforzare la difesa dell’area baltica
Durante il summit di Vilnius del prossimo luglio, la Nato dovrà “concentrarsi sul rafforzamento della sua frontiera orientale” e, in particolare, della regione baltica. Lo ha affermato il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg in un’intervista alla televisione lituana.