TORINO – Per il derby contro il Torino, Max Allegri si affiderà in cabina di regia a un calciatore argentino. A differenza di quanto si pensava alla vigilia, però, non sarà il campione del mondo Paredes il perno di centrocampo, bensì il giovane Barrenechea, classe 2001, il volto della nuova “allegrata”. Mentre tutti gli sguardi erano concentrati sulla prima partita dei “fab four”, Di Maria, Chiesa, Pogba e Vlahovic, l’allenatore livornese pensava al colpo a sorpresa: per questa sera Barrenechea è il favorito per una maglia da titolare dopo uno scampolo di partita contro il PSG in Champions League, mostrando personalità e buone doti tecniche. Nel derby più “verde” degli ultimi anni, con tanti interpreti su entrambi i fronti provenienti dai rispettivi settori giovanili, l’ascesa di Barrenechea è la conferma della nuova strada intrapresa dai due club. Di fronte a lui troverà il classe 2000 francese Adopo, reclutato dalla Primavera del Torino cinque anni fa. I giovani eclissano, almeno alla vigilia, l’entusiasmo per i grandi campioni.
La linea verde dei due club
Il centrocampista argentino, nato a Rosario proprio come il compagno Di Maria, ha alle spalle una vita quantomeno movimentata. Cresciuto con la mamma dopo l’arresto del padre quando aveva solo 8 anni, si trasferì a 18 in Europa con la famiglia per giocare nel Sion, esperienza vissuta senza particolari squilli. Due anni dopo l’arrivo in bianconero, dove ritrova l’amico Soulé ma conosce anche il dolore dell’infortunio, il peggiore di tutti: la rottura del crociato lo terrà fuori per nove mesi, mettendo in dubbio tutte le sue certezze. In quei momenti sono stati la sorella Ludmilla e il fratello Lautaro a stargli vicino, oltre naturalmente alla mamma: Enzo, come lo chiama Allegri, rientra nella Next Gen e inizia a rubare lo sguardo del tecnico livornese. Che oggi sta pensando di sostituire lo svogliato Paredes con l’arrembante Barrenechea: il derby della Mole potrebbe essere il primo tassello di una carriera che si preannuncia intrigante.
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Una squadra giovane in campo
Dall’altra parte della barricata, come dicevamo, ci sarà il giovane centrocampista francese Adopo, classe 2000, reclutato dal Torino nel 2018 per inserirlo nella formazione Primavera. Adopo e Barrenechea, il centrocampo della due squadre, fanno parte di una lunga lista di calciatori lanciati dalle squadre Primavera di Juventus e Torino. Un derby in controtendenza, che ricorda quelli del passato quando i “ragazzi del Filadelfia” e i giovani bianconeri crescevano nei rispettivi settori giovanili: Bettega, Furino, Zaccarelli, Dossena, Lentini, Marocchino, Del Piero per citarne alcuni. Calciatori reduci dall’intera trafila nel settore giovanile, come il granata Buongiorno e il bianconero Miretti, assente per infortunio, e altri reclutati per giocare nella Primavera prima di spiccare il volo in prima squadra, come i già citati Barrenechea e Adopo. Sono dodici i giovani entrati a far parte stabilmente delle rose delle due squadre: una formazione completa, con un cambio, coperta in tutti i reparti e completata da Moise Kean, nato al Torino e passato poi alla Juventus.
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La formazione del derby del futuro
La porta la difenderebbe Gemello, che nel derby sarà il vice di Milinkovic-Savic, mentre in difesa spazio a Rugani, arrivato in bianconero nell’anno di Primavera, al fianco di Buongiorno con Singo a destra. A centrocampo spazio a Barrenechea e Adopo, entrambi titolari stasera insieme a Fagioli, con il lituano Gineitis, che ha esordito contro il Milan a San Siro, pronto a subentrare. Sulle fasce spazio a Iling-Junior a sinistra e Miretti a destra, un po’ adattato ma utile alla causa, mentre in avanti la coppia sarebbe formata dall’argentino Soulé e da Kean. Uno schieramento che tra qualche mese potrebbe cambiare ulteriormente, visti i tanti giovani in rampa di lancio con la Next Gen e altri che scalpitano nelle giovanili granata, come il centrocampista Ciammaglichella. Un derby che si divide tra presente e futuro: se stasera tutti si aspetteranno colpi di classe da Di Maria e Miranchuk, da Ilic e Vlahovic, il futuro passa dai piedi di dodici giovani calciatori pronti a prendersi il derby della Mole e riportarlo ai fasti di un tempo.
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