La mamma di Bruce Willis, la signora Marlene, classe 1943, teme che il figlio non possa più riconoscerla. Così ha raccontato un cugino della signora alla rivista tedesca Bild. L’attore di Die hard, i film di Quentin Tarantino (Pulp Fiction, Grindhouse), Il sesto senso, è stato colpito da una malattia invalidante che lo ha costretto al ritiro dalle scene e che oggi preoccupa moltissimo la sua famiglia allargata a partire proprio dalla sua mamma Marlene.
La malattia di Bruce Willis, nuova diagnosi: cos’è la demenza fronto-temporale
“Da quando nel 2022 abbiamo annunciato la diagnosi di afasia, le condizioni di Bruce sono progressiamente peggiorate e ora abbiamo una diagnosi più specifica: demenza fronto-temporale”, hanno fatto sapere i familiari.
“Bruce Willis soffre di demenza”. L’annuncio della famiglia
L’ultima immagine dell’attore con la sua famiglia risale allo scorso giugno. Stretto tra l’amore delle sue figlie e della seconda moglie Emma Heming, Willis appare felice, nonostante la malattia stesse già peggiorando. “Il dolore che provo può essere paralizzante, ma il dolore è la forma più pura e profonda d’amore che si può provare”, ha spiegato la moglie sui social, condividendo il suo stato d’animo. “Sto imparando a conviverci”.
A ringraziare i fan anche l’ex compagna dell’attore, Demi Moore. Che è rimasta profondamente legata a Willis, non solo per il legame strettissimo del padre con le tre figlie più grandi, Rumer (34), Scout (31) e Tallulah (28). Una famiglia allargata che ha condiviso anche il periodo del lockdown causato dal Covid, e che ora sta dando alla star di Die hard tutto l’affetto possibile in uno dei momenti più difficili della sua vita.
Star delle commedie d’azione, Willis ha esordito all’inizio degli anni Ottanta nella serie televisiva Moonlighting subito molto amato dal pubblico. Il ruolo che però lo ha consacrato divo è stato John McClane nel film Trappola di cristallo (1988), primo capitolo della serie cinematografica Die Hard che è durata 25 anni e ha prodotto cinque film. Dopo la partecipazione a Pulp Fiction diretto da Quentin Tarantino, dove era il pugile Butch Coolidge fidanzato con Maria de Medeiros e protagonista della famosa sequenza dell’orologio, Willis si è reso celebre per altri ruoli rimasti impressi nella memoria collettiva.
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Tra la metà degli anni Novanta e i primi anni Duemila ha recitato in La morte ti fa bella, (1992) di Robert Zemeckis, L’ultimo boyscout (1991), L’esercito delle 12 scimmie (1995) dove interpreta il detenuto James Cole, Ancora vivo – Last Man Standing (1996), Il quinto elemento (1997) diretto da Luc Besson, Armageddon – Giudizio finale (1998), Il sesto senso (1999), la saga di FBI: Protezione testimoni (2000-2002), e Sin City (2005) di Robert Rodriguez. Negli ultimi due anni, nonostante la pandemia l’attore ha fatto tantissimi film, spesso in piccoli o piccolissimi ruoli. Willis ha vinto due Emmy e un Golden Globe.