La Commissione europea torna sulla vertenza dei balneari, dopo che il decreto Milleproroghe è stato promulgato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un esplicito richiamo sul tema.
“Abbiamo appreso dalla stampa che la conversione in legge del decreto Milleproroghe, che prorogherebbe ancora – almeno fino al 31 dicembre 2024 – le attuali concessioni balneari in Italia, è stata promulgata dal presidente della Repubblica italiana con riserva, in particolare in relazione a ‘profili di incompatibilità con il diritto europeo’. La Commissione Ue valuterà ora attentamente il contenuto e gli effetti del provvedimento, che non è stato ancora notificato, per valutare la risposta adeguata”. Così un portavoce di Bruxelles, in risposta a una domanda dell’Ansa, sottolinea la necessità di garantire “trasparenza e concorrenza leale” nel settore.
Il dossier bollente è tornato ora nelle mani della premier, Giorgia Meloni, che deve sbrogliare la matassa in tempi brevi – come richiesto dal Colle – trovando una mediazione tra la promessa di proroga delle concessioni ed tentativo di evitare l’impatto sul binario europeo visto che viene data per imminente una pronuncia della Corte di giustizia europea e l’Italia rischia una procedura di infrazione.
In attesa dei prossimi passi, Bruxelles coglie “l’occasione per ribadire che il diritto Ue” sui servizi “richiede che le norme nazionali assicurino la parità di trattamento degli operatori, senza alcun vantaggio diretto o indiretto per alcuno specifico operatore, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale, prevedano un’equa remunerazione degli investimenti effettuati e tutelino dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche a vantaggio dei consumatori e delle imprese”. E ricorda che “come indicato dalle recenti decisioni” legali “prese nei confronti del Portogallo (parere motivato di gennaio) e della Spagna” sulle concessioni balneari, “la Commissione ritiene che le legislazioni nazionali di tutti gli Stati membri debbano promuovere la modernizzazione del settore”.
Balneari, l’ipocrisia al governo
“La trasparenza e la concorrenza leale – aggiunge ancora l’esecutivo Ue – darebbero certezza del diritto e stimolerebbero gli investimenti e l’innovazione sia per i concessionari esistenti che per i nuovi operatori nel settore chiave del turismo balneare”.
A suggerire la linea è ancora una volta la Lega con il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, che al convegno Onda d’urto balneari in mobilitazione ha assicurato: “Dal momento che ci sarà la mappatura a quel punto capiremo se la risorsa è scarsa o meno. Se non dovesse essere scarsa si dovrà seguire quello che dice l’Europa, ovvero che la direttiva Bolkenstein funziona e deve essere applicata quando la risorsa è scarsa. E quindi avremmo ragione noi e i balneari devono uscire dalla Bolkenstein”.